Come affrontare il bullismo: consigli per i genitori


01 Agosto 2024 | 3 Min Leggere
 

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Spesso un bambino parla con riluttanza dei suoi problemi con il bullismo, poiché prova imbarazzo o vergogna e ha paura della reazione dei propri genitori. Per tale motivo, è importante imparare a riconoscere i segni tipici del bullismo: questi comprendono la perdita inspiegabile di oggetti personali, cambiamenti di comportamento, difficoltà a dormire, mancanza di appetito, mal di testa o di stomaco ricorrenti, una tendenza a evitare le attività scolastiche e la riluttanza ad andare a scuola.
Parlare apertamente e frequentemente con il bambino, ponendo domande che incoraggino a rispondere in modo sincero: si potrebbe ad esempio chiedere come vanno le cose a scuola e con quali amici il bambino passa il tempo, oppure invitare a raccontare cosa succede la mattina andando a scuola, all'intervallo tra una lezione e l'altra, durante il pranzo, o tornando a casa. Usare un tono pacato e rassicurante, in modo che il bambino non abbia paura a confidare i suoi problemi. 
Se il bambino conferma di essere vittima di episodi di bullismo, è molto importante ascoltare con calma, mostrare affetto e offrire il proprio sostegno; reagendo con rabbia o stizza, si potrebbe infatti peggiorare la situazione. Un bambino che osserva reazioni negative da parte dei genitori difficilmente continuerà a parlare del problema per paura di indispettirli. Ricordare al bambino che non ha alcuna colpa e, soprattutto, offrire sempre la propria disponibilità ad ascoltarlo e supportarlo emotivamente.
Tenere un diario annotando tutte le informazioni raccolte, tra cui date, orari, luoghi, nomi dei coetanei del bambino coinvolti e dettagli sul tipo di bullismo. 
Non dire mai al bambino di reagire con insulti o percosse: queste reazioni non risolveranno il problema e, in particolare se l'autostima del bambino è già bassa, peggioreranno il livello di ansia e stress.
Oggi il bullismo non si verifica solo a scuola, ma è diffuso anche online, nelle email, negli SMS, nei messaggi privati e sui social media. Controllare attentamente le attività online del bambino in un modo che sia percepito come protettivo, non intrusivo. Discutere del cyberbullismo regolarmente, incoraggiando così il bambino a confidarsi in caso di problemi. 
Se si sospetta che il bambino sia vittima di bullismo a scuola, sollevare immediatamente il problema con il suo insegnante. Nella maggior parte dei casi, le scuole dispongono di politiche contro il bullismo e promuovono programmi di prevenzione.

Il Programma di assistenza per espatriati (EAP) offre supporto confidenziale tutti i giorni dell'anno e a qualsiasi ora su vari problemi, dallo stress alla depressione e allo shock culturale, e può rivelarsi molto utile anche per gestire il problema del bullismo.

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